Letteratura per l’infanzia – Premio Letterario Internazionale Merano-Europa Settima edizione 2007
Silvia Zanetto
I tre Pipistrelli Variopinti
C’erano una volta tre pipistrelli molto speciali: il fratello maggiore, Leobello, aveva un’apertura alare come un’aquila, ma di uno smagliante giallo zafferano.
Il secondo fratello, Tornino, aveva le ali come un corvo, ma di un iridescente rosso rubino.
La terza era una sorellina, piccola come un passerotto: si chiamava Giroletta e aveva le ali di color turchese che sfumava nell’indaco, come un mare limpido in un pomeriggio d’estate.
Insomma, erano davvero tre pipistrelli bellissimi.
Tutti coloro che li incontravano dicevano: “Ma siete splendidi! Che magnifiche ali variopinte!” e qualcuno suggeriva: “Dovreste fare del cinema!”
A forza di sentirsi lodare, i tre pipistrelli si montarono la testa. E siccome i pipistrelli, si sa, dormono a testa in giù, cominciarono a sentirsela un po’ troppo pesante…
Mentre si dondolavano appesi al solito albero, Giroletta propose ai fratelli: “Leobello, Tornino, dovremmo dar retta a chi ci consiglia di fare gli attori: si sono mai visti dei pipistrelli come noi, con le ali di uno smagliante color zafferano, di un iridescente color rosso rubino, di color turchese che sfuma nell’indaco? Coraggio fratelli: partiamo per Hollywood!”
Leobello e Tornino si lasciarono convincere.
Ma per arrivare in America, dovevano attraversare parte del Mediterraneo e tutto l’Oceano Atlantico, e le loro ali variopinte non erano forti a sufficienza per una traversata così lunga.
“Chiederemo a una nave di darci un passaggio!” propose Leobello.
E così partirono.
FLAP FLAP FLAP FLAP: batterono le ali finché si sentirono molto stanchi.
“Ecco una petroliera!” esclamò Leobello.
“Potremo riposarci a bordo” aggiunse Tornino.
E i tre fratellini planarono roteando verso la nave.
Si erano già appesi a testa in giù a uno degli alberi della petroliera, quando sentirono un vocione spaventoso: “Che cosa ci fate voi qui???”
Era Perry Oleogas, il capitano della nave. “Non avete letto il cartello? C’è scritto: Consentito l’accesso a bordo soltanto agli addetti ai lavori”.
Così i tre pipistrelli, anche se sfiniti, dovettero riprendere il volo.
FLAP FLAP FLAP FLAP: batterono le ali finché avvistarono un veliero.
A causa della stanchezza, non si erano accorti della bandiera nera sul pennone più alto del vascello.
E i tre fratellini planarono roteando verso la nave.
Si erano già appesi a testa in giù a uno degli alberi del veliero, quando sentirono una vociaccia gracchiante: “Che cosa ci fate voi qui???”
Era Johnny Trippabucata, marinaio al servizio del terribile pirata Barbaverde. “Andatevene immediatamente, o sarete passati a fil di spada e finirete in pasto ai pesci!!!” minacciò, mentre una grassa risata faceva traballare la ciccia sotto la canottiera a righe bianche e rosse e piena di buchi.
Così i tre pipistrelli, anche se sfiniti, dovettero riprendere il volo.
FLAP FLAP FLAP FLAP: batterono le ali finché avvistarono una portaerei.
Sul pennone sventolava una bandiera viola a pallini verdi: era la bandiera del Guerrafondaia, un paese molto bellicoso: si trattava infatti di una nave da guerra.
I tre fratellini planarono roteando verso la nave.
Si erano già appesi a testa in giù a uno degli alberi della portaerei, quando sentirono una voce secca e imperiosa: “Che cosa ci fate voi qui???”
Era il capitano Guerrino Guerreschi, della marina militare del Guerrafondaia.. “Questa è una nave da guerra? Guerrafondaia è nemico di tutti, quindi siete nemici. Se non andate via immediatamente, vi faremo saltare in aria!!!”
Così i tre pipistrelli, anche se sfiniti, dovettero riprendere il volo.
FLAP FLAP FLAP FLAP: batterono le ali finché avvistarono un transatlantico.
C’erano bandierine di tutti i colori e si sentiva una musica allegra. I tre fratellini planarono roteando verso la nave.
Si erano già appesi a testa in giù a uno degli alberi della nave da crociera di superlusso a cinque stelle e mezza, quando sentirono una voce garbata ma decisa: “Che cosa ci fate voi qui???”
Era un cameriere in smoking, al servizio del Capitano Niveo Bilboa Lancaster.
“Immagino che siate clandestini” iniziò pacatamente il cameriere. “Non potete restare”.
Giroletta, confidando nel proprio fascino, volò in cerca del Capitano.
Ma Niveo Bilboa Lancaster quella sera era di pessimo umore. Si era scottato al sole perché aveva dimenticato di mettere la crema solare, e nonostante i sorrisi e le moine di Giroletta, non accettò di ospitare a bordo i pipistrelli variopinti. Così i tre fratellini, anche se sfiniti, dovettero riprendere il volo.
FLAP FLAP FLAP FLAP: batterono le ali finché avvistarono una barchetta minuscola, dove si trovava soltanto un vecchissimo pescatore.
I tre fratellini planarono roteando verso la barca.
Si appesero all’unico albero del peschereccio, e scorgendoli il vecchio disse “Oh, finalmente un po’ di compagnia! Ero davvero stufo di starmene qui da solo in mezzo al mare! Ma voi siete stanchissimi: riposate, e più tardi faremo conoscenza”.
I tre pipistrelli poterono finalmente dormire.
Il viaggio col pescatore fu piacevole: Leobello, Tornino e Giroletta gli raccontarono le loro disavventure sulle navi a cui avevano chiesto un passaggio,e lui narrò loro vecchie storie di mare.
I giorni passarono in fretta e presto si ritrovarono in porto.
“Caro pescatore, ci rincresce lasciarti, ma il nostro viaggio è ancora lungo!” gli disse Giroletta abbracciandolo con le sue alucce turchesi.
“Non ti dimenticheremo mai!” aggiunsero Leobello e Tornino.
FLAP FLAP FLAP FLAP: I tre fratellini ripresero il volo. Dovevano attraversare ancora tutta l’America per arrivare a Hollywood, dove si giravano i film. Ora sorvolavano grandi città, campi coltivati, praterie, deserti… Quando erano stanchi, potevano riposare sotto un albero, o appendersi sotto un balcone, o rifugiarsi in una caverna.
FLAP FLAP FLAP FLAP. Quando credevano ormai di non farcela più, videro una grande scritta su una collina: HOLLYWOOD. Erano arrivati!
“E adesso che cosa facciamo?” si chiesero disorientati.
“Scusate, dov’è che si fanno i film?” chiese Leobello a due grandi pipistrelli grigiastri di passaggio.
“Noi recitiamo nei film di vampiri” rispose il primo pipistrello. “Ma voi, così colorati, non vi vorrà proprio nessuno!” concluse l’altro sghignazzando.
“Scusate, dov’è che si fanno i film?” chiese allora Tornino a due grossi ratti grigi.
“Noi recitiamo nei film horror” rispose il primo ratto. “Ma a voi, così colorati, magari proporranno una parte di pagliacci!” concluse l’altro con una risatina sibilante.
“Scusi, dov’è che si fanno i film?” chiese allora Giroletta a un cane pastore dal fulvo pelo lucente.
“Io interpreto solo parti da supereroe, piccola” rispose il cane. “I film con i cani non passano MAI di moda” concluse, voltandole le “Questi grandi attori mi sembrano tutti dei grandi antipatici!” sbuffò Leobello, agitando le grandi ali di uno smagliante color giallo zafferano.
“Io non ho fatto tutta questa fatica per niente!” rispose Tornino, sbatacchiando le ali di un iridescente color rosso rubino.
“E nemmeno io, ci potete credere!” concluse Giroletta, stiracchiando le sue alucce turchesi come il mare limpido in un pomeriggio d’estate.
“Ce la caveremo da soli, fratelli!” disse Leobello, e…
FLAP FLAP FLAP FLAP: si rimisero in volo, finché videro una scritta: INDUSTRIE CINEMATOGRAFICHE DI HOLLYWOOD.
I tre pipistrelli planarono roteando verso l’edificio .
“Che cosa ci fate voi qui???” si sentirono chiedere per l’ennesima volta. Era il regista Corto Metraggio, un tipo basso e grassottello, coi pantaloni che stavano per scoppiare sotto la pancetta.
“Siamo attori, vogliamo fare un film” risposero i fratellini.
“Io giro solo documentari” rispose Corto. “Provate con mio fratello, il regista Lungo Metraggio” e indicò loro uno spilungone allampanato, con la testa un po’ pelata, due folte basette e gli occhi strabici dietro un gran paio di occhiali.
“Signor Lungo Metraggio!” chiamarono i tre fratellini, e… FLAP FLAP FLAP, lo circondarono volandogli attorno con le loro ali variopinte. “Vogliamo fare un film con lei!”
“E perché no?” rispose Lungo, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. “Avevo giusto bisogno di un’idea per quel finale… Ma voi che cosa sapete fare? Avete esperienza di cinema?”
“No, ma siamo così belli…” rispose Giroletta.
“Vi potrei mettere nella scena in cui il protagonista entra nel castello… No. Dovreste essere neri. Allora…. nella scena in cui vanno al Luna Park e… No, non va bene…”
“Ma non siamo noi i protagonisti del film?”
“No, cioè… potrebbe essere un’idea, sì…” rispose Lungo Metraggio, mentre i suoi occhi diventavano sempre più strabici. “Il fatto è che non lo so”.
“Ma .. è lei il regista, vero?”
“Sì, sì, sono io, ma… Ecco, io non ho più idee su come finire il mio film!” confessò il regista scoppiando in pianto.
“La aiuteremo noi” propose Leobello. “Lasci perdere il suo film e ne faccia uno tutto nuovo, che racconti le avventure che abbiamo vissuto venendo qui!”
Lungo Metraggio accettò la proposta e girò il miglior film della sua carriera, intitolato “FLAP FLAP FLAP FLAP”. Il film ebbe successo e i tre pipistrelli variopinti divennero famosi. Ma…
“Comincio ad essere stufo di fare l’attore!” disse un giorno Tornino.
“Anch’io!” gli rispose Leobello.
“Vorrei tornare libera, sul mare, dal nostro amico pescatore…o appendermi sotto un albero, o nascondermi in una caverna” aggiunse Giroletta.
“Hai ragione, sorellina: la nostra vita non è qui!”
E in men che non si dica, salutarono i fratelli Lungo e Corto Metraggio e si rimisero in volo:
FLAP FLAP FLAP FLAP.
E attraversarono valli, colline e praterie, boschi e deserti, raggiunsero il mare e il loro vecchio amico pescatore, e poi campi di grano, paesi e città, e…. se li andate a cercare, sono ancora in volo che scorrazzano per tutta l’America: Leobello con le sue ali di uno smagliante color zafferano, Tornino con le sue ali di un iridescente rosso rubino, Giroletta con le sue alucce color turchese che sfuma nell’indaco…
FLAP FLAP FLAP FLAP