Letteratura per l’infanzia – Premio Letterario Internazionale Merano-Europa Settima edizione 2007
Ilaria Marchesi
Il volo di Angelo Nove
C’era una volta uno splendido angolo di paradiso dove il tempo sembrava essersi fermato e dove la pace regnava sovrana. In questo luogo tanto unico e speciale viveva “Angelo Nove”, un piccolo, tenero, buffo angioletto dalle guanciotte rosse e dal sorriso travolgente. Vi state forse chiedendo perché era stato chiamato proprio “Nove”?
Perché “Nove” non era un angelo comune, non era come gli altri angioletti del cielo! Fin dalla nascita aveva sulle sue ali nove piume dorate come simbolo delle qualità che egli possedeva. Erano doti molto importanti che “Nove” sapeva portare con grazia ed umiltà e tutti, per questo, gli volevano un gran bene!
Un giorno, l’attenzione di “Nove” venne rapita da una nuvola di passaggio dalla quale spuntava una folta chioma di capelli ricci e scuri. Provò allora a drizzarsi sulle punte per vedere meglio chi fosse il proprietario di quello strano cespuglio di capelli. Scorse così un suo simile adagiato sulla nuvola che si copriva il volto con le mani.
<<Ehiii, laggiùuu. Chi è che vuol dormire ancora a quest’ora? Forza amico, svegliaaa!>> disse Nove per raddrizzare l’angioletto, ma… nulla! Tentò poi di avvicinarsi e, con estrema delicatezza, lo accarezzò. Fu così che, in quel preciso istante, due manine scure si aprirono e due occhi profondi e tristi guardarono Nove. <<Buongiorno caro amico, quale piacevole brezza ti ha portato accanto a me?>> chiese Nove.
<<Scusami ma sono appena arrivato e mi sento tanto solo. Non so bene ancora quale sia la mia esatta collocazione in cielo e mi mancano tanto i miei cari>>. <<Non preoccuparti per questo! Ora penserò io a te! Chiederò al mio saggio nonnino di trovarti un bel posto vicino a me. Cosa ne pensi? Ma prima di tutto sorridi e vedrai che subito ti sentirai meglio!>>.
I due angioletti si presero per mano e si recarono dal nonno di Nove per chiedergli consiglio. Furono accolti a braccia aperte, ascoltati e rincuorati sul fatto che potevano stare insieme fino a quando il nuovo ospite si sarebbe sentito a proprio agio.
La vicinanza e l’amicizia dell’amico, appena arrivato dalla Terra, fecero maturare in Nove il desiderio di conoscere la realtà nella quale, fino a poco tempo prima, questi aveva vissuto. Innumerevoli furono le domande espresse da Nove per sapere come si svolgeva la vita sul pianeta degli uomini e le risposte ricevute non fecero altro che far accrescere in lui l’attrazione che ormai provava nei confronti dei terrestri. <<Vorrei tanto vedere dove trascorrevi le tue giornate; vorrei vedere com’è fatto il mare di cui a lungo mi hai parlato; vorrei capire perché un essere buono come te sia arrivato in cielo così presto!>>.
<<Non illuderti mio caro amico! E’ vero, la Terra è affascinante ma l’uomo sta facendo del suo meglio per renderla un luogo inospitale. Il paradiso è sicuramente meglio, dammi retta!>>.
Ma niente e nessuno ormai poteva dissuadere Nove: si sentiva pronto per affrontare un viaggio, un’avventura nuova alla scoperta del mondo, delle immagini che in cielo non esistevano. Doveva solo capire come fare! Chiese, come sempre, aiuto a suo nonno che non rimase stupito dalla decisione di Nove; sapeva infatti da tempo che il nipote avrebbe dovuto affrontare una prova difficile, una scelta importante. <<Mio adorato, ho parlato con gli altri saggi del cielo e, tutti, condividono la tua decisione. Non avere paura, noi ti veglieremo dall’alto ma, appena avvertirai il bisogno di tornare, non esitare a far rotta verso la tua casa!>>.
E fu così che Nove, salutati tutti gli amici, partì. Con un leggero battito d’ali iniziò il suo lungo volo verso la Terra. Aveva scelto come meta i paesi del Mar Mediterraneo perché, indirettamente, già li conosceva grazie ai racconti del suo amico moretto.
I colori della natura colpirono moltissimo il nostro angioletto: lui, abituato ai colori tenui del bianco e dell’azzurro, per la prima volta rimaneva abbagliato dal verde dei boschi, dal blu del mare, dal marrone delle montagne, dalle molteplici tonalità vivaci dei fiori e dei frutti.
Ad un tratto, sentì però un forte calore provenire dal basso e decise così di scoprire il motivo di tale sensazione. Rimase senza fiato nel vedere delle lingue gialle, rosse e incandescenti alzarsi verso l’alto e bruciare tutte le piante di un folto bosco. Cercò di avvicinarsi il più possibile e chiese ad un uccello, che stava volando accanto a lui, cosa stesse accadendo. <<Vattene subito da qui o finirai per essere inghiottito dalle fiamme di questo terribile incendio!>>. <<Ma com’è stato possibile tutto questo?>> chiese Nove. <<Vai a chiederlo all’uomo! Ogni anno vengono distrutte migliaia di vite per colpa sua! Non c’è più rispetto per la natura!>> concluse il volatile. Nove rimase molto turbato da quelle parole e sentì dentro di sé una forte volontà a risolvere quella grave situazione! Pensò allora di separarsi da una delle sue piume dorate: la staccò e la lasciò scivolare sul bosco che, a contatto con la piuma, tornò ad essere verde e rigoglioso come quelli che aveva visto dall’alto.
Riprese poi il suo viaggio e decise di addentrarsi nelle città, quei luoghi descritti dal suo amico dove avrebbe avuto la possibilità di vedere da vicino gli umani. Molte furono le metropoli che visitò conoscendone anche i nomi: Madrid, Parigi, Roma, Atene… tutte molto affascinanti, ricche di storia e di attrazioni, ma si accorse che ovunque, indistintamente, ciò di cui lui rimaneva meravigliato pareva non colpire lo stupore delle persone, tutte dedite a guardare, senza mai sorridere, gli orologi e a correre per giungere in tempo chissà dove! Pensò nuovamente di separarsi dalle sue piume dorate: questa volta però ne staccò due che, lentamente, scomparvero. Ora, cominciavano ad affiorare, nella sua memoria, le parole dell’amico, che lo aveva scoraggiato riguardo a quell’impresa. Ma non si diede per vinto! Doveva ancora scoprire la provenienza di quel bel viso scuro ma triste a cui tanto era affezionato!
Si spinse verso il mare che lo affascinava incredibilmente e, ad un certo punto, non poté fare a meno di notare una vecchia imbarcazione carica di uomini, donne e bambini, con la pelle scura, stretti l’uno all’altro. Seguì il loro percorso, curioso di sapere che tipo di gita stessero facendo. Ciò che gli sembrava strano, però, è che era già tardi e, di lì a poco, sarebbe scesa la notte. Per la prima volta nella sua vita, Nove non riuscì a trovare la forza di sorridere quando vide quanto stavano soffrendo le mamme di diversi bambini che non erano riusciti a giungere alla meta che non era certo turistica! Quei piccoli ometti dal viso color cioccolata avrebbero presto fatto compagnia al suo amico! Ora era finalmente tutto chiaro: ecco il perché degli occhi tristi, il perché della paura…
Nove non poté far altro che staccare le sue piume: questa volta ne staccò tre, perché lì c’era davvero tanto bisogno d’aiuto!
Decise allora che era giunto il momento di tornare a casa per riflettere su quanto aveva visto, sentito, provato nel mondo dei terrestri. Il nonno di Nove, intanto, aveva assistito il nipote dall’alto ed era pronto ad accoglierlo con tutto il suo bene, e così fu.
<<Mio carissimo, bentornato tra noi. Sono orgoglioso di te! Tu ancora non lo sai, ma la tua generosità ha arricchito la Terra di sei grandi doni che gli uomini sembravano aver dimenticato di avere: il RISPETTO degli altri e della natura, lo STUPORE per le meraviglie del creato, la GIOIA di vivere, la BONTA’ verso il prossimo, la SENSIBILITA’ verso i più deboli, la SPERANZA nel futuro. Le tue piume dorate hanno donato questo al mondo e del tuo gesto devi essere fiero piccolo mio!>>.
<<Caro nonno, io ho solo fatto ciò che ritenevo giusto ma ho ancora tre piume sulle mie ali e vorrei tanto fare ancora qualcosa per regalare il sorriso a quel luogo così ricco e povero allo stesso tempo>>.
<<Vedi, tu hai conservato tre doni con i quali potrai fare molto: hai l’IMMORTALITA’, la PREMUROSITA’, ma soprattutto l’AMORE e da oggi fino a quando ci sarà vita potrai, con un semplice battito d’ali, conservare la magia che da sempre distingue la Terra!>>.
Grazie “al volo di Nove”, ora tutti, grandi e piccini, sapranno che, guardando verso il cielo, un leggero e soffice battito d’ali potrà disegnarsi sul loro viso e allora ogni cosa apparirà migliore perché, in quell’istante, avranno sorriso!