Premio Letterario Internazionale Merano-Europa Quarta edizione 2001
Secondo premio
Alvaro Torchio
Quando
“Scrivo una poesia d’amore
pensando a una poesia d’amore” ( A. Spatola)
Quando si scrive una poesia d’amore
c’è il grumo denso della sua occasione
nata e cresciuta, piaga e lenimento
dentro l’affanno che ritorna, dentro
la trasparenza fonda del guardarsi
e quando nasce una poesia d’amore
ha genitura e sorte che va oltre
la sua stessa ragione e consistenza,
trama di nero e bianco, di memoria
istmo proteso in mezzo a infeste
acque d’oblio, silenzi senza storia.
Quando si scrive una poesia d’amore
c’è il grumo denso delle sue parole
fatte di sillabe di fuoco al bordo
di quel niente che tutto le circonda
e quando nasce una poesia d’amore
è la passione, allora, tenerezza,
orbita e vicinanza, terra e fiato
e insieme animalesca pienezza.
Quando si scrive una poesia d’amore
c’è il grumo denso della confessione
che si propaga come fuoco e aria,
come marea che sale e fortunale
e quando nasce una poesia d’amore
è dunque brivido e incendio di carezza,
vicine labbra e furia del respiro
e decretato bando a ogni saggezza:
barca nel gorgo di un abisso fondo.
Amarti
Amarti è il tanto sfarsi di memorie
con cassetti svuotati, ricadenti polveri
e asciutte piaghe che si possono affidare
al querulo silenzio delle storie
zittite, adesso, in un così parlarci.
Amarti sono le innumeri pozioni
del bene e del piacere da te avute
e sono anche la cenere e i veleni
di un cielo rosso e ostile di vulcano
così piovuti sulle nostre illusioni.
Amarti è il lento brivido che la pelle
ricorda in un magnetico congegno
di sensi e memorie ed è anche il battito
istigante del cuore, mentre ti cattura
il pensiero che annulla ogni paura.
Amarti è l’evocare la tua voce
fatta rivivere pensandoti stasera,
riudendola nel ridere e nel piangere,
nello smarrito anelito del tuo cantare
morbido come il sogno d’una vita vera.
Amarti è amare il buio e la penombra
vedendovi quel tuo bagliore d’occhi,
è amare un grumo di abitudini e gesti
e parole in cui sei tu che sei lontana
ma che in indugio d’anima qui resti.
Amarti è condividere la vista
di quel terriccio fradicio e dei rami
dispersi sulla strada che ci resta
da percorrere in mezzo alla tempesta
senza poter sapere che accadrà.
Barlume
Se insieme, proprio sulla soglia
d’un tempo che abbiamo condiviso
dove sei tu che lasci esistere
le cose in una quiete assorta
e mai non smetti quel sorriso
che ancora e ancora ti fa eterna,
come in incantesimo presi
entro la prodigiosa tenebra
di allora fossimo a noi stessi
riconsegnati e per davvero
nel già mistero dell’amare
potessimo riaverci (e così
il dopo in perfezione fermare).