Poesia – Premio Letterario Internazionale Merano-Europa Sesta edizione 2005
Francesco Tassinari
Passeggiata a Bertinoro
Non sovrumani spazi qui,
né sterminati silenzi, ma vento,
vento e sole, polvere e vento,
e un grande discorso di siepi pettinate:
un po’ velluto, un po’ setole,
a tratti calme e poi furenti,
e tra le vecchie mura
un ritornare d’echi
e tracce su l’aspra strada
di gente andata via da poco.
E sul versante
dell’assolata conca
un lamento d’armonica beffarda….
Ad un amico
Amico, seppur tardi
Anche tu li hai uditi
Quei passi che salivano alla morte.
E così vanno a brani le speranze di ieri!
Presto sullo sparato del decoro
Il bruco del silenzio…
Amico, cosa vivi tu di un giorno?
L’andarsene sul filo di una musica
Che già appartiene ad altro tempo…..
Geme in noi nascosta una ferita
E le dà voce il vento,
che nelle lapidi l’impietra.
Vecchio poeta
Un faro discreto
Accompagna in penombra
Il vecchio poeta, bambino all’aspetto,
la voce sottile udibile appena
che in punta di piedi attraversa il proscenio….
In tono di complice intesa confessa
rimpianti emozioni speranze
e momenti perduti
…piangendo la vita passata.
II
Cresciuto in un grande castello
a picco sul mare,
aveva incontrato
artisti, poeti, scrittori,
e una donna da amare.
Aveva bevuto del thè profumato
Durante viaggi in paesi lontani,
nel bianco nitor delle isbe
affacciate su un mare di perle.
Aveva amato
E insegnato ad amare
Il mistero del mare,
il dolce rumor del vento
che accarezza gli scogli…
III
Poi eran venuti gli inni glaciali.
La fredda paura gli gelava le vene
E lui, il poeta nato in Romagna,
scrutava ora la “vita futura”
in un cielo silente…
Chiuso in se stesso,
annientato spossato provato dall’ansia,
guardava impotente il mondo feroce
bestiale, incapace di amore.
Adesso il vecchio poeta,
il volto disteso
e l’animo sgombro dall’ansia,
riposa tranquillo nell’amata Romagna
in un bosco di larici, pioppi, betulle giganti…