La quercia

Rimani ferma sulla terra
Come una croce solitaria
Sulla collina gialla.
Quanto tempo ancora ?
Esteso come la piana
Come il cerchio dell’orizzonte
Intorno alle radici,
breve
come il volo di un uccello
alitato nel vento.
Cerco l’ombra del capo chino
La sera nei tuoi rami
Per parlare del cammino sbagliato
Delle anse che nessuno può spianare,
neanche la tua forza, il tuo granito.
Anche la solitudine
Cerco,
la cascata che rinfresca le ferite
dell’arsura e del gelo
che alleggerisce le braccia di legno,
il peso
nelle tue
nelle mie radici.

Suono di campana

È un lutto per me
Il tuo silenzio
La rabbia, questa finestra chiusa
Sulle parole.
È un suono triste di campana
Questa pioggia senza fioritura
Che scende sulle pietre
Come sul cuore
E asciuga invece di bagnare.

A goccia a goccia
Ti conservo com’eri
Senza la nebbia sullo specchio
Senza le beffe del tempo.

Tristezza

Scorrono le note…
invadono il tempo.
Seguendo i battiti
cadono lente,
fiocchi pungenti
nelle fessure dell’anima.
Si libera intorno
una tristezza piovana
angelo atteso
alla porta delle stanze
nei lunghi percorsi,
neve senza radice
che mi segue ovunque
come un tenero velo
un’ombra senza sole.