Poesia – Premio Letterario Internazionale Merano-Europa Ottava edizione 2009
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Secondo premio
Giulio Bertoluzza
Albina
Crisalide diurna,
sciafila farfalla
che schieri abiti di seta
a difesa della tua fragile natura.
Una notte di latte avvolge
il tuo corpo di cristallo.
Petali di papavero
ti difendono dal sole.
Albina di pelle delicata
d’occhi vacui e chiari,
è timido e spaventato
il tuo inchino alla vita.
Carta da musica
Sfioro con le dita
i mezzitoni del tuo cuore,
suono l’allegro del tuo corpo,
carta da musica.
Lungo le venature dei fianchi
intaglio liscio il legno delle viole,
d’archi s’inarca la schiena
si flette come nudo e pallido crine.
La pelle è uno spartito muto
di sensazioni in legati ascendenti,
come cieco ne esploro le ottave,
indugio sulle armoniche del piacere.
Nel tuo morbido ventre,
nella minuta tastiera dell’inguine
compongo e scompongo versi giocosi
calcando i bianconeri del piano.
Vorrei dirigere, orchestra di vita
i tuoi sussurri di soprano
e dimentico concludere
in una euforia sudata di applausi.
Le colline di Guruè
Spiriti maligni del mio cuore
corre il mio animo curioso
verso mete e sogni nuovi;
vi vedo: indietro rimanete!
Viaggio solo moscabianca
su terre d’altri colori
e più ampio si fa il mio respiro
più sterminato il mio orizzonte.
Divento scoglio roccioso
ove frangono le onde della vita.
Divento vasto oceano
ove dissolvono le imperfezioni.
Finalmente divento cielo
e sotto di quello
io sono machamba
capanne e contadini.
Orsù venite, spiriti maligni
a cercarmi tra i colli di Guruè,
come fruscio tra le foglie di tè
scomparirete persi nel mio abbraccio.
Biografia: Giulio Bertoluzza
Giulio Bertoluzza nasce a Trento nel 1983. Inizia nel 2002 gli studi in ingegneria ambientale, da cui decide di prendere una pausa all’età di ventidue anni e di partire per i suoi primi sei mesi di viaggio in Cina e Tibet, dove vive il primo intenso contatto con una realtà differente da quella occidentale, respira e vive culture lontane. Nasce in questa occasione la passione sopita per la scrittura, in particolare di racconti di viaggio. L’anno successivo, ancora una volta solo, si reca in Marocco per oltre un mese, viaggiando e imparando a viaggiare in terra araba e berbera. In questo periodo matura il bisogno di esprimere attraverso la poesia quelle connessioni segrete e celate che scorge nel mondo e questa forma va via via acquistando maggior importanza nel suo rapporto con le parole, anche a seguito dell’inizio di un percorso di ricerca interiore che sempre più lo coinvolgerà nel tempo. Nell’estate del 2008, continuando gli studi di ingegneria durante l’anno, si reca per due mesi in Mozambico e Tanzania, dove vive il contatto con le realtà più estreme dei suoi viaggi, spostandosi sempre con mezzi improbabili, nel tentativo di spingersi oltre i binari ben definiti del turismo. Conosce in questa occasione la realtà della cooperazione, inserendosi per un periodo di cinque mesi in un progetto di cooperazione decentrata a Caia, in Mozambico, in vista della tesi di laurea specialistica. Coglie anche in questo caso la possibilità del viaggio, spingendosi questa volta verso l’interno del continente africano attraverso Malawi e Zambia. Dallo scrivere viaggiando, nel tempo la poesia ed i racconti sono diventati una ricerca anche stilistica e di contenuti, uniti ad un desiderio di comunicare e condividere il fascino di differenti aspetti del reale.