Poesia – Premio Letterario Internazionale Merano-Europa – Prima Edizione – 1995
Secondo Premio
Guido Zavanone
A S E S T E S S O
Ancora un poco ed il tempo
ti avrà dato l’ultimo tocco di bianco
e sarai un inverno doloroso
un fantasma sperduto
dietro l’orme ghiacciate dei ricordi.
Ancora un poco ed il capo
piegherai verso la terra che attende
con le tenebre mute di accoglierti
in oblioso abbraccio di dissoluzione.
Ancora un poco e sarai
meno di nuvola che passa e lascia
memoria d’iridescenti gocce.
Di te
qualche sillaba mesta e la nascosta
carità di una lacrima sul ciglio
di un amico fedele.
Dell’imbrunire
Un sogno estivo
agitò le ali azzurre nell’aria,
librandosi cercò di raggiungere
la volta infida del cielo,
non trovandovi appigli ricadde
sulla terra inospitale.
Lanciando all’intorno disperati segnali
il sole andava sprofondando lentamente
nelle sabbie mobili dell’orizzonte.
Al largo
una scialuppa vagava ai cui bordi
s’aggrappavano in disordine
ricordi sopravvissuti a un naufragio.
In alto le nuvole rosse
illividiva un diffuso pallore,
un lutto
abbrunava la sera.
V E N T O D’ A P R I L E
O vento d’aprile impetuoso
tra i rami protesi
quante verdi finestre spalanchi
sulle distese infinite dei cieli.
O vento d’aprile impietoso
ma stretto il mio cuore, escluso
da questa tua giovane festa
di fronde e d’azzurro
ascolta
sibilare la sferza lucente, già sotto
il palpitante rigoglio scorge
lo scheletro tetro dei rami.