Premio Letterario Internazionale Merano-Europa – Settima Edizione – 2007
Traduzione dal tedesco
Primo premio
Mara Bertamini
Ein Amtsschreiber erwacht
Ich öffne die Hand,
und die Fliege darin lebt noch.
Vergebens habe ich
auf einen Gruβ von dir gewartet.
Jetzt heiβt es, das Bett zurechtzumachen
und die alten Briefe wegzustecken.
Die Cafès erwärmen jeden Morgen ihr
Versprechen
auf ein unverhofftes Treffen.
Der Mittag wird mich daran erinnern,
daβ es ausgeblieben ist.
Heute wäre ich schon mit weniger zufrieden,
wenn es nur schmeckt;
ein Tagesteller ist schlieβlich zu verbessern.
Als gestern nacht der Krimi zu Ende ging,
blieb die Welt fϋr einen Augenblick stehen.
Freilich war das auch schon alles.
Neben der Tϋr zum Sitzungszimmer
wartet mein alter Regenmantel auf mich.
Er hat mich niemals hängen lassen.
Was die Namen angeht, bin ich vergeβlich.
Über die Eingaben lächle ich.
Das ist meine Rache an den Machern.
Und nun, vorwärts in den Tag!
Gleich wühle ich mich hinein
Mit dem Propellerwirbel meiner Ellbogen.
Hat man den Bogen raus, geht es ganz leicht.
Du grüßt mich also nicht.
Im Grunde genommen hast du mich nie gegrüßt.
Aber weiter.Ich richte mich auf,
und die Fliege fliegt weg.
Ich widme ein neues Kalenderblatt
meiner Komplizenschaft mit dem Pförtner.
Er weiß alles von dir.
Nein, alles weiß er von dir.
Nenne mich dein tragisches Ereignis,
während du Mühe hast, fahrig wie du bist,
die Zigarette auszudrücken.
Ob’s dir paßt oder nicht:
Du hast mich geliebt.
Poesia originale di Jürgen Theobaldy
Il risveglio del cancelliere
Apro la mano
e la mosca è lì, ancora viva.
Invano ho atteso
un tuo saluto.
Ora bisogna
rifare il letto
e mettere via le vecchie lettere.
Ogni mattina i caffè riscaldano
la loro promessa
di un insperato incontro.
Il mezzodì me ne rammenterà
l’assenza.
Oggi mi accontenterei di meno,
se solo avesse un gusto;
un piatto del giorno
può essere migliorato, in fin dei conti.
La notte scorsa, quando è terminato il poliziesco,
il mondo sì è fermato per un attimo.
Già, a dire il vero è stato tutto.
Accanto alla porta della sala riunioni
mi attende il mio vecchio impermeabile,
lui non mi ha mai abbandonato.
Per i nomi non ho memoria.
Delle istanze ne sorrido.
Questa è la mia vendetta ai macchinatori.
E ora, avanti nel giorno!
E subito vi frugo
col turbinare del mio gomito.
Se ci si sa fare,
riesce molto facilmente.
Dunque non mi saluti.
Tutto sommato, non mi hai mai salutato.
Ma avanti.Mi tiro su
e la mosca vola via.
Dedico una nuova pagina del calendario
alla mia complicità
con il portiere.
Sa tutto di te.
No, sa tutto da te.
Chiamami pure il tuo tragico incidente,
mentre ti affanni, nervosa come sei,
a spegnere la sigaretta.
Che ti piaccia o no:
mi hai amato.
Motivazione
“La fedeltà al livello stilistico medio dell’originale non è mai andata a discapito di un italiano fluido e dal buon ritmo, con finezze e ambivalenze linguistiche ben comprese e ben rese”.