Premio Letterario Internazionale Merano-Europa – Terza edizione – 1999
Presentazione della terza edizione – 1999
di Gilberto Bardi, Presidente del Passirio Club
Ogni edizione del “Merano-Europa” rappresenta per il nostro Club un importante momento di confronto, di verifica dei risultati raggiunti, di programmazione di nuove iniziative, di valutazione della strada da compiere. Veder crescere il concorso, radicarsi sempre più profondamente sul territorio e contemporaneamente espandersi come è sua naturale vocazione ben oltre i nostri confini è per noi tutti, come organizzatori ma anche come meranesi, motivo di orgoglio e soddisfazione che ci compensa di un faticoso lavoro che ogni volta si protrae per quasi due anni.
Ai ringraziamenti al Ministero della Pubblica Istruzione , al Sindaco di Merano, agli Assessorati provinciale e comunale alla cultura , all’Azienda di Soggiorno e Cura di Merano, alla Cassa di Risparmio di Bolzano e alla stampa, quest’anno mi è grato aggiungere quelli alla Regione Autonoma Trentino Alto Adige e anche alla Sovrintendenza scolastica della Provincia di Bolzano, che si è attivata affinché l’iniziativa si diffondesse in tutte le scuole della nostra provincia.
In qualità di presidente del “Passirio” mi sento poi in dovere di ringraziare Michela Franco Celani – ideatrice e promotrice del premio -, tutti gli amici del Club che, ai diversi livelli e con diverse mansioni, hanno contribuito a questa terza edizione, in particolare Enzo Coco, Enzo Dellantonio e Giuseppe Fornasier che si sono prodigati anche per la creazione e la gestione del sito Internet.
Franz Alber, Sindaco di Merano
Il Premio letterario “Merano-Europa”, organizzato con la consueta professionalità dal Passirio Club Merano, è ormai una realtà consolidata nel panorama culturale nazionale e locale. Questa terza edizione del concorso ha infatti avuto un successo notevole di partecipazione superando il numero degli elaborati pervenuti nelle passate edizioni. L’iniziativa, che ha creato molto interesse nell’ambiente letterario, ha anche un grande significato dal punto di vista turistico, costituendo occasione per far conoscere la nostra città tramite i mezzi di informazione. Particolarmente felice la scelta della poesia “An die Wolken” di Christian Morgenstern per la sezione traduzione in italiano di lirica tedesca. Rinnovo l’apprezzamento dell’Amministrazione Comunale al Passirio Club per la capacità organizzativa ed esprimo i migliori auguri di sempre maggior successo al Premio letterario internazionale
Luigi Cigolla, Assessore provinciale alla cultura in lingua italiana
Con estremo piacere presento la terza edizione del premio letterario “Merano-Europa” che, partito a titolo quasi sperimentale nel 1995, si è oggi guadagnato di diritto un suo posto tra le iniziative culturali indette dalle associazioni operanti nella nostra provincia. Questo premio infatti, pur con breve storia alle sue spalle, è stato in grado di attirare l’interesse di poeti e scrittori di ogni provenienza che hanno apprezzato la formula e anche l’originale storia dell’Associazione organizzatrice, il Passirio Club, che dopo decenni di successi calcistici ottenuti sui rettangoli di gioco di tutta la regione, ha voltato pagina dedicandosi con lo stesso impegno e serietà all’attività culturale e, in questo caso letteraria. Il premio letterario “Merano-Europa” vuole rappresentare un segnale della comunità in lingua italiana di Merano che propone un suo concorso che comunque vuole essere anche un “ponte” con la cultura di lingua tedesca, accentrando l’attenzione di tutti i concorrenti verso questa terra “laboratorio” di lingue e cultura. Mi riferisco alla sezione traduzione in italiano di lirica tedesca che fin dalla prima edizione ha caratterizzato questo premio letterario. Un concorso destinato a diventare patrimonio della città visto il coinvolgimento della cittadinanza, tramite la giuria popolare e degli studenti.
Claudia Chistè, Assessore alla Cultura e Vice Sindaco di Merano
La scrittura è esercizio privato e raccolto, che libera interiorità e si caratterizza, nel contempo, come “luogo pubblico” di incontro per i diversi linguaggi della ragione e delle emozioni.
Dare luce e respiro al profondo di scritture nuove è quindi scelta preziosa e importante, perché dona a testi non ancora conosciuti l’occasione per essere attraversati, vissuti e amati. Soprattutto quando alla lettura dei testi sono chiamati dei giovani, ancora intatti e freschi, vivi di curiosità, tesi al dialogo e al confronto.
In questa città, che sulla cultura del dialogo fonda la sua storia e le sue prospettive, il progetto Merano-Europa può proporsi come percorso di ricerca accomunante di alto valore. Va pertanto espresso giusto riconoscimento agli ideatori e agli organizzatori.
Michela Franco Celani, ideatrice e promotrice del premio
Giunto il momento di accomiatarsi anche da questa terza edizione del nostro premio letterario, desidero rendere noti i nomi dei membri della giuria principale – ai quali va tutta la mia gratitudine – che per mesi hanno selezionato i numerosi testi pervenuti :
Italo BONASSI , poeta
Roberta BÖSSMANN, ex assessore comunale alla cultura
Enzo DELLANTONIO, esperto di problemi di bilinguismo
Giorgio RECLA, critico letterario e d’arte
Milena VISINTAINER, docente di lettere e critica di costume.
Lavoro duro e ingrato , quello di questa come d’altronde di qualsiasi altra giuria, perché sempre accompagnato dalla consapevolezza della fallacia di ogni giudizio e destinato ad attirarsi le critiche di molti e l’apprezzamento di pochi. Sappiano ad ogni buon conto i concorrenti che i loro elaborati, protetti dal più stretto anonimato, sono stati esaminati con obiettività, imparzialità, rigore intellettuale. In una sola parola : con onestà.
Anche nella storia più modesta o al verso più zoppicante è stata dedicata quell’affettuosa attenzione di chi li considera, al di là dei risultati raggiunti, lo specchio di un mondo interiore ricco di sensibilità, di affetti, di pulsioni vitali. Perché anche un racconto poco originale o un verso brutto rappresentano comunque un tentativo di comunicazione che come tale va rispettato, una volontà di riflessione, un momento sottratto alla piatta quotidianità. Proprio per questa ampia concezione della letteratura che vuole essere sì cultura ed estetica, ma anche messaggio e partecipazione, il “Merano Europa” ha saputo in breve tempo raggiungere due risultati importanti. Da una parte guadagnarsi la collaborazione vasta e significativa dei cittadini e degli studenti (in genere bollati come “difficili da motivare” solo perché a noi adulti motivarli costa fatica) che qui entrambi ringrazio per il loro impegno – in particolare la giovanissima Anna CHISSALE’ della Consulta Studentesca – dall’altra accattivarsi l’interesse di chi, con diverse finalità e mansioni, opera attivamente nel tessuto sociale ed ha scelto proprio la scrittura per la diffusione della propria realtà – ed è il caso della Caritas – o addirittura quale mezzo e occasione di recupero – come l’Istituto “Carlo De Martino” di Milano che offre ai detenuti cosi di composizione e approccio al giornalismo.
Concludo con un’ultima considerazione su quella sezione del concorso che, a mio avviso, è la più qualificante anche se ancora numericamente la più negletta: quella della traduzione di lirica tedesca. Al di là dell’ormai consueto blaterare interetnico ed europeista, qui da noi fatica a farsi strada un’idea di bilinguismo – che evidentemente nemmeno la scuola riesce a sradicare – svincolata dal conseguimento di un pezzo di carta che forse apre i paradisi di un posto in provincia, ma ben poco aggiunge alla propria crescita interiore e alla conoscenza dell’altro. Tradurre, invece, e in particolare tradurre quell’ineffabile ed inutile cosa che è la lirica (e sulla quale ciononostante l’uomo da secoli e secoli si ostina, proprio perché Uomo), è un puro e disinteressato atto d’amore. E poiché ogni amore ambisce ad essere contraccambiato, vorremmo che l’intellighenzia di lingua tedesca dimostrasse nei confronti della nostra lingua e della nostra letteratura ciò che noi abbiamo dimostrato per la loro. Non ci mancano né l’ottimismo per augurarcelo, né una buona dose di pazienza per attendere.